Non è la prima volta che mi trovo a parlare di un nuovo inizio e di primavera, come rinascita personale, eppure oggi scrivere è davvero difficile.
Il primo post del sito dovrebbe essere un fuoco d’artificio, pim pam pum! E invece, io sono qui con il panico della pagina bianca, che più che la crisi dello scrittore mi sembra il rifiuto della liceale ribelle che alberga in me, impastato con la sindrome dell’impostore e due gocce di euforico terrore.
Tutto quello che ho letto e studiato su blogging, storytelling, seo e branding non mi è d’aiuto in questo momento, anzi mi dice che qui si fa sul serio, e questo mi fa paura. Ma è una paura che voglio concedermi, almeno per oggi. Perché è normale che le cose importanti, quelle cui teniamo veramente, ci spaventino un po’. Anzi, un bel po’.
Da dove comincio?
Nelle pagine del sito ti racconto il progetto il caffè botanico, la mission, la vision, il manifesto e anche qualcosa di me (manca l’età, ma la scoprirai presto). Ho messo una mia foto, così sai come sono fatta, e ho cercato di fare le cose per bene, come consigliano gli addetti ai lavori.
Vero è che il sito è autoprodotto e piuttosto minimale, il tema un po’ rigido, non c’è un logo, ma sono all’inizio e questo è un frutto acerbo che aspetta di maturare sul ramo. Non dovrei dirlo, lo so, ma tu lo capiresti comunque, allora tanto vale essere sincera.
Quando senti di dover andare
Il caffè botanico è un sogno che sta prendendo forma, giorno dopo giorno, e che raccoglie tante idee e progetti, alcuni chiari e più semplici da realizzare, altri complicati e tutti da costruire. Vorrei che diventasse il mio lavoro, in cui poter mettere quello che so e che sono, una sfida ambiziosa per cui valga la pena di investire e impegnarsi. E lo sarà, ma la realtà, come sempre, è più complessa.
C’è il lavoro che capita per la pagnotta (dico di no?), le collaborazioni che spero arrivino e i progetti che ho cominciato a costruire, le scelte audaci e quelle di ripiego. In tutta questa caotica situazione lavorativa, una cosa mi è chiara. Il caffè botanico è la strada che segna il cammino e che voglio percorrere, ma è anche la casa di cui ho bisogno per costruire il mio futuro.
Per questo, anche se non ho finito di tinteggiare le pareti, non ho comprato i lampadari, sto aspettando che arrivino le porte e cucino sul fornello da campeggio, ho deciso di andare ad abitare in questa casa speciale. E di lasciare aperto l’ingresso, così potrai entrare a curiosare e magari fermarti a bere un caffè. Ho delle tazzine nuove bellissime.
Ed è già primavera
Il caffè botanico è un viaggio, un’avventura, l’occasione per fare quello che mi appassiona e in cui credo. Anche se l’inverno è appena arrivato, per me comincia una nuova stagione. Una nuova primavera. Partiamo?