La vita al caffè botanico

Nelle ultime settimane la vita scorre in fretta qui al caffè botanico. Il lavoro fuori da questo spazio mi assorbe quasi completamente. E poi c’è tutto il resto, che è tanto ed è anche la parte più importante: bambini, famiglia, casa, studio, imprevisti, situazioni cui far fronte senza farsi troppe domande, perchè il tempo non c’è, pezzi lasciati indietro che diventeranno cocci da ricomporre o da lasciare andare.

La primavera è il periodo più impegnativo per chi si occupa di piante e giardini, ma anche di attività di divulgazione scientifica in Natura e di educazione ambientale nelle scuole. Perché te lo racconto? Perché ci tengo a farti conoscere un pezzetto del mio mondo, perché scrivere del mio lavoro lo rende ancor più concreto e reale e anche perché penso sia giusto spiegarti il motivo della mia discontinuità sul blog e in generale sui canali di comunicazione.

Quando ho cominciato

Quando ho aperto il caffé botanico ero in piena fase di costruzione del mio lavoro, dopo gli anni dedicati alla ricerca universitaria nell’ambito della conservazione della biodiversità vegetale. Parallelamente alla cura di questo spazio, ho seminato idee e progetti, mi sono iscritta a un corso universitario, ho coltivato varie collaborazioni e mi sono messa in gioco, investendo su di me e sulle mie potenzialità. Ho detto sì a tutte le proposte che mi sono capitate perché non si sa mai, eh… mica tutto si realizza. 

La vita vera

E invece sì, i semi germinano, i progetti si concretizzano e io ho scelto. Tutto. Ho detto sì a tutto, ben sapendo che mi sarebbe sfuggito qualche pezzo di mano. Alla perfezione non credo, al massimo impegno sì. Nonostante questo, inevitabilmente, ho ridimensionato le pretese, riarrangiato il piano annuale, rimandato quello che potevo, abbracciato il caos e sono scesa a compromessi, con me stessa e col mondo.

Ho fatto e farò qualcosa con meno precisione e cura, ogni tanto dimentico di aggiornare e consultare l’agenda (con conseguenze più o meno pericolose), non rispetto sempre il piano editoriale, non scrivo con assiduità, delego tanto, rinuncio a momenti preziosi, non sono molto presente e trascuro (tanto, troppo, tutto e tutti), che per me è una cosa orribile, ma ci sono. Quel che resta di me, diciamo.

Abbraccio, piango e rido, accolgo, grido, lascio correre, sorvolo, scappo, faccio l’essenziale e non ci riesco nemmeno sempre. Lavoro tutti i giorni, viaggio molto in macchina, non ho tempo libero e dormo poco. Scelgo. Le priorità cambiano continuamente e sono in equilibrio sul filo. Eppure sento che non potrei fare diversamente. E poi, so che è per poco tempo, stringo i denti e vado avanti.

Ma cosa fai?

Lo so che ti starai chiedendo cosa faccio di preciso. Ecco, in breve, mi prendo cura di un piccolo giardino botanico in un’area protetta e mi occupo, in progetti diversi, di divulgazione scientifica ed educazione ambientale, con laboratori, passeggiate nel bosco e visite guidate. Collaboro anche con altri professionisti ed è molto bello poter condividere una parte del proprio lavoro, avere un fine comune e crescere insieme nello scambio continuo. Di fatica e difficoltà ce ne sono tante, ogni giorno, ma la soddisfazione di fare al meglio quello che mi piace è un bene prezioso.

Stare a contatto stretto con la Natura, far conoscere a grandi e bambini i segreti delle piante, degli ambienti naturali e degli animali che li abitano, studiare ed esplorare, raccogliere e diffondere bellezza e meraviglia sono tutti elementi di quello che è il manifesto del caffè botanico, sono io in definitiva, e realizzarli è realizzare me stessa.

Il caffè botanico lo abbandoni?

Nooooooo. Anche se salto qualche post, se non sono sempre assidua con i social e se la realizzazione di qualche idea sta richiedendo più tempo, il caffè botanico è la mia strada e la tengo ben stretta. Avrà qualche curva in più, una sosta qui e lì, un dosso e una cunetta, ma è il mio percorso e non lo mollo.

Dopo queste righe un po’ personali, che ho sentito il desiderio di condividere, ritorno con un viaggio dal cuore botanico e a parlar di piante, non temere!

La newsletter di maggio sarà puntuale nella tua casella il 22 e su Instagram e Facebook puoi trovare ispirazioni e scatti fioriti.

A presto!

Manifesto: la filosofia del caffè botanico

manifesto

Quando ho messo su il caffè botanico, ho pensato che sarebbe stato bello dichiarare apertamente la filosofia che c’è alla base di questo progetto, i valori che alimentano quello che faccio. E così ho scritto e condiviso il mio manifesto.

Che poi quello che ho messo nel manifesto è quello che mi guida, nella vita come nel lavoro. Perché penso che non debbano esserci distinzioni, perché penso che essere coerenti significhi poter essere se stessi, sempre.

Mantieni viva la curiosità

La curiosità è un elemento fondamentale, è un approccio a guardare il mondo, è porsi domande e cercare le risposte, è una risorsa che illumina il viaggio.

La curiosità mi fa sentire viva.

Studia, cerca e ricerca

La curiosità spinge alla ricerca, allo studio, al desiderio di conoscere. Non smettere mai di voler imparare e di scoprire mantiene giovani, apre la mente e permette di ampliare le proprie risorse, personali e professionali.

Per rinascere in caso di necessità.

La bellezza è dovunque, coltivala

È nascosta nei fiori in boccio e nelle chiome mosse dal vento, la bellezza è nei gesti gentili e nelle piccole cose di ogni giorno, un seme che germina, il sorriso di chi ami, un buon gelato, il profumo del mare.

La bellezza è speranza, un bene prezioso per immaginare e costruire il futuro.

Impara dalla Natura

Grande maestra, fonte di ispirazione e bellezza, la Natura regala esperienze uniche e intense, insegnamenti importanti alla portata di tutti, basta aprire il cuore e mettersi in ascolto.

Se mi perdo in un bosco, ritrovo me stessa.

La meraviglia come chiave per la conoscenza

Che poi è il motto del caffè botanico. La meraviglia è una lente che potenzia e rafforza le percezioni, che apre alla possibilità.

Se guardo con meraviglia, scopro l’invisibile.

Condividi quello che sai

La condivisione è un arricchimento, un’occasione di scambio e di crescita. Col caffè botanico e col mio lavoro desidero contribuire, nel mio piccolo, alla diffusione della cultura scientifica, alla conoscenza delle piante e del mondo naturale e alla crescita della consapevolezza ecologica e personale.

La condivisione non toglie, aggiunge.

Sii gentile e sorridi

Ultimo punto del manifesto, la gentilezza. Un valore nella vita di ogni giorno, al lavoro e anche nella comunicazione. Una rivoluzione che ciascuno di noi può attuare con facilità, in ogni gesto e circostanza quotidiana, capace di generare altra gentilezza nelle persone che incontriamo.

Gentilezza e sorrisi rendono la vita più bella!

E tu lo hai un manifesto?