Progettare una newsletter: 5 consigli utili

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Quando ho deciso di progettare una newsletter per il caffè botanico, sapevo che sarebbe stato molto impegnativo, ma allo stesso tempo una sfida stimolante. Mi è sembrato naturale immaginare un luogo per una conversazione più raccolta su temi specifici, al di là del sito.

Lettera22: il giardino racconta è una porta aperta sul giardino del caffè botanico e sui segreti che custodisce, un’occasione per trattare le tematiche del giardinaggio, della mindfulness e del benessere. Inoltre, è una newsletter ricca di sorprese, ispirazioni e consigli.

Progettare Lettera22 è un grosso investimento di tempo ed energie, ma è un’avventura a cui tengo in modo particolare e che porterà lontano il progetto del caffè botanico. Ho pensato di condividere 5 consigli utili, cose che per me sono state efficaci, nel caso stia pensando anche tu di cominciare a scrivere una newsletter.

La pianificazione è tutto

Sembra banale dirlo, ma senza una pianificazione dettagliata e coerente non si va molto lontano. Dopo aver avuto l’idea di metter su Lettera22, mi son detta e ridetta ma dove vai? che scriverai? come farai? Poi a un certo punto ho deciso ma sì, lànciati! E così, ho cominciato a scrivere tutte le possibili idee sugli argomenti, ad abbozzare schizzi, a fare e disfare. Il primo passo concreto, però, è stato prendere un calendario e decidere la data in cui spedire la prima lettera.

Insomma, mettere una bandierina simbolica, tenendo ben presente tutte le cose che ci sono da fare per arrivare a spedire una newsletter, da quelle più pratiche, come scegliere la piattaforma e imparare a usarla, a quelle più creative, come decidere il nome e la palette di colori. Ho stabilito una scadenza per ciascun punto della lista di cose da fare e anche le priorità, in modo da avere sempre presente la fase del percorso e i tempi.

Poi ho cominciato da nome e colori. Non è stata una scelta ortodossa lo so, piuttosto un modo per rompere il ghiaccio con un’impresa che sentivo più grande di me e che mi faceva paura.

Non si smette mai di studiare

Dopo la paura, mi sono rimboccata le maniche e ho cominciato a informarmi e a leggere tutto quello che mi poteva servire per costruire la mia newsletter. Ho deciso di fare un investimento e di acquistare il corso online di Giada Carta “Newsletter da paura”, che mi ha dato sia gli strumenti tecnici sia quelli per la strategia di comunicazione.

Studiare, provare, mettersi in gioco. Una larga fetta del lavoro è racchiusa in queste tre parole, soprattutto quando si comincia da zero e ci si occupa in prima persona di tutto.

Fai le scelte giuste per te

Le scelte da compiere sono state tante. La piattaforma, la cadenza degli invii, i form, i font, la dimensione dei caratteri, gli spazi, le parole, le immagini, i processi… e tante altre ancora. Alcune cose sono semplici soltanto in apparenza, perdersi è facile e il timore di sbagliare è sempre in agguato.

Per superare lo spaesamento iniziale, ho fatto mio il motto “Fai le scelte giuste per te“. Non ha senso fare delle cose solo perché le fanno altre persone o nello stesso modo in cui le vediamo proporre. È anche controproducente. Invece, è utile scegliere le soluzioni adatte alle proprie esigenze e inclinazioni, soprattutto commisurate alle energie e al tempo di cui si dispone.

La perfezione non esiste, ma non accontentarti

Dopo aver provato e riprovato, controllato e ricontrollato, arriva il momento di mettere un punto. Anche se sono consapevole che avrei potuto fare di meglio, ho smesso di limare, cambiare, rimestare e ho inviato una prima e-mail, per ringraziare gli iscritti e festeggiare insieme. Migliorerò passo dopo passo, col tempo e con l’esperienza. Nel post di lunedì scorso, ho fatto dire anche a Charles Darwin che “Fatto è meglio che perfetto“!

Quello che comunque è importante è metterci tutto l’impegno e la cura possibili. Anche se può sembrare un controsenso, non accontentarti di quello che non ti convince. A volte capita di lasciar correre per fretta o stanchezza e di tenersi cose che non sono proprio come vorremmo. Ecco, questo no, perché non è ricerca di perfezione, ma di un risultato soddisfacente. Io avevo preparato tutto per il lancio di Lettera22 e poi, una volta inseriti i form di iscrizione nel sito, ho realizzato che la palette di colori scelta faceva a pugni con il resto. Che fare? Cambiare tutto o ingoiare il rospo? Ho cambiato tutto e sono felice così.

Dai spazio all’intuito

Ultimo e non ultimo, l’intuito. Un alleato insostituibile che ha combattuto il giudice interiore e il disfattista annidato nel cervello, una voce che mi ha guidato oltre i timori, le insicurezze e i dubbi.

Ascolta il tuo intuito, un saggio consigliere cui affidare la visione più ampia e prospettica dei tuoi progetti, capace di custodirla e riconsegnartela ogni volta che l’orizzonte si stringe, schiacciato dalle difficoltà e dallo sconforto momentaneo.

Su un bigliettino ben in vista sulla mia scrivania ho scritto un altro consiglio. Non dimenticarti di giocare e di divertirti nelle cose che fai.