Qualche anno fa, in un periodo difficile della vita, in cui ho messo in discussione le scelte professionali fatte fino a quel momento, che evidentemente non stavano funzionando, ho immaginato di lasciare tutto e aprire una caffetteria. Un posto luminoso e accogliente, circondato da piante (il primo amore non si scorda mai), in cui poter assaporare torte e biscotti fatti da me, tisane, caffè e maxi-cappuccini alla cannella, in cui stare bene, leggere e chiacchierare di fiori e magari anche comprarli.
Mi sono aggrappata a quel sogno e lo ho sviluppato nella mente in tutti i dettagli: logo, colori, materiali, menù compresi. Ho persino seguito un corso di pasticceria… sarebbe stato il caffè botanico.
Poi la vita ha preso un’altra strada e l’idea della caffetteria è rimasta un sogno da accarezzare nei momenti di difficoltà.
Il caffè botanico, invece, è diventato un progetto in cui mettere insieme passioni e competenze, in cui fare quello che amo, nel modo migliore, per offrirti il meglio.
Non è detto poi che la caffetteria non la apra lo stesso…